Cosmetici Bio: quanto ne sai?

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Ne sentiamo parlare ovunque, gli scaffali dei negozi e degli store online lo reclamano a gran voce. Basta componenti chimiche, nocive e aggressive verso la nostra pelle. Da qualche tempo si è fatto avanti un nuovo modo per prendersi cura di se stessi con un approccio più delicato, sostenibile e in armonia con l’ambiente: è il mondo del BIO, perché l’etica del biologico non passa solo attraverso il cibo con cui consapevolmente o meno decidiamo di nutrire il nostro corpo ma anche per la nostra pelle, i nostri capelli, il nostro corpo.

Ma quanto sappiamo in realtà di BIO cosmesi? Cosa definisce davvero un prodotto BIO e soprattutto come riconoscerlo? In questo articolo andremo a chiarire alcuni punti.

Cos’è un cosmetico BIO? torna al menu

I cosmetici BIO, ovvero biologici, appartengono a quel ramo della cosmesi che utilizza prodotti provenienti da agricoltura biologica non dannosi per l’organismo, senza l'impiego di organismi geneticamente modificati e con un basso impatto ambientale.

Ne consegue dunque l’esclusione di alcune sostanze che, soprattutto in presenza di certificazioni, non devono essere presenti, come siliconi e derivati siliconici, ingredienti che provengono da coltivazioni OGM, PEG e PPG, Propilene Glicole, sostanze di origine petrolchimica, coloranti di origine sintetica, sostanze che possono provocare danni ambientali ed ecologici e molte altre.

Un prodotto certificato BIO non può dunque prescindere da importanti parametri che ne definiscono la sua reale essenza. Questo rappresenta certamente un valore aggiunto per il consumatore, che può effettuare un acquisto sempre più consapevole all’interno di un mercato in cui c’è un’offerta sempre maggiore che fa del marketing di prodotto il suo punto di forza.

Quali sono le certificazioni BIO?torna al menu

Quando si parla di certificazioni BIO applicate al mondo della cosmesi è importante effettuare una premessa: lo schema Cosmetici biologici non rientra nel campo di applicazione del Reg. CE 834/07 che regola l’agricoltura biologica, si tratta dunque di un’elaborazione di tipo privato elaborato da un gruppo di lavoro composto da esperti appartenenti ad aziende e associazioni del settore ed è equivalente ai più importanti standard utilizzati a livello europeo.

E’ importante dunque sottolineare che non è obbligatorio per un produttore di cosmetici BIO certificare i propri prodotti: il certificato viene infatti rilasciato in seguito a domanda esplicita della casa produttrice che dovrà presentare adeguata documentazione all’ente individuato, ed è a pagamento.

CCPB e ICEA sono tra gli enti che si occupano di questo tipo di certificazione.

Considerata però la non obbligatorietà della certificazione, come può il consumatore orientarsi in assenza di essa? Ebbene, non tutti forse sapranno che ogni prodotto deve contenere rigorosamente nella propria confezione uno specchietto che riporta tutte le sostanze impiegate nella propria composizione. Questo “specchietto magico” è sotto i nostri occhi ogni giorno, occorre solo capire come leggerlo e interpretarlo. Si tratta di una risorsa notevole per coloro che davvero decidono di approcciare a una filosofia di tipo BIO nei vari aspetti della propria vita, dall’alimentazione alla cura del corpo.

Questo tesoretto si chiama INCI.

L’INCI: lo specchietto magico per un acquisto consapevoletorna al menu

L’INCI è l’acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients. Si tratta dunque di una nomenclatura internazionale relativa agli ingredienti riportati nei prodotti cosmetici.

Dal 1997 è stata disposta l’obbligatorietà per le case cosmetiche di riportare nella confezione l’indice delle materie e sostanze impiegate nella creazione del prodotto. L’elenco segue un ordine decrescente, troveremo infatti in alto le componenti impiegate in percentuale maggiore e a seguire quelle utilizzate in quantità minore. Il linguaggio utilizzato nell’INCI prevede l’utilizzo del nome latino botanico dell’ingrediente se rientra nella formulazione senza alterazioni chimiche.

Lo scopo dell’INCI ha ovviamente una valenza più ampia applicabile non solo al concetto di BIO ma alla possibilità di individuare ingredienti che potrebbero causare allergie al consumatore.

Filosofia BIOtorna al menu

Si dice che siamo ciò che mangiamo, ciò che leggiamo, ciò di cui ci nutriamo. E negli anni abbiamo avuto modo di interrogarci su cosa facesse davvero bene al nostro corpo e al nostro pianeta focalizzando l’attenzione sulla protezione e la salvaguardia dell’ambiente che ci circonda, al punto di parlare non solo di approccio bio ma di una vera e propria filosofia, di uno stile di vita. Le grandi case produttrici di cosmetici, e non solo, hanno percepito il cambiamento ed è per questo che sempre più vediamo negli scaffali nuovi packaging in linea con i principi di ecosostenibilità e riutilizzo e nuove formulazioni che in parte impiegano elementi provenienti da agricoltura biologica.

Eppure l’approccio BIO è presente e anzi, forse lo è da ben più tempo, anche nelle realtà più piccole quando ancora di BIO si sapeva molto poco. Era presente già nella filosofia di chi si occupava di agricoltura biologica senza che vi si fosse attribuito un nome come invece si tende a fare oggi, nell’era in cui tutto deve avere una definizione, un nome e un cognome. Da una terra che non utilizza organismi geneticamente modificati è possibile estrarre un’infinità di materie prime per la preparazione di un’ampia gamma di cosmetici, dai balsami labbra, alle creme viso, passando per burro cacao, saponi e quant’altro.

E dunque, che la rivoluzione del bio abbia inizio!

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