Saponi naturali, bio e artigianali per la cura del corpo: perché preferirli a quelli di tipo industriale?

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L’olfatto è il senso dell’immaginazione” sosteneva il filosofo francese Jean-Jacques Rousseau. Dei nostri 5 sensi è quello che più ci riconnette alla sfera del ricordo, di un tempo che è stato e che vive ancora da qualche parte in un angolo remoto del nostro cuore. Basti pensare al profumo di un piatto che abbiamo mangiato in un piccolo bistrot parigino anni fa e che scatena in noi un dolce ricordo, oppure l’essenza delicata del bucato appena fatto nella casa di campagna dei nonni. La nostra mente viaggia e ci riporta al momento in cui da bambini annusavamo le lenzuola stese al vento, riconoscendo che quello era il profumo di casa. Gli anni passano, la vita scorre ed evolve. Poi, accade un giorno che quel profumo inconfondibile, e che pensiamo di aver dimenticato, fa capolino improvvisamente nella corsia del reparto cosmesi del supermercato o nella piccola bottega che produce saponi artigianali. Quel profumo, quel sapone con cui la nostra nonna ci lavava le mani da bambini, è ancora lì, eterno e quanto mai presente. Del sapone, di questo straordinario prodotto che ci racconta di tempi lontani, parleremo oggi. In particolare, andremo a snocciolare le differenze fondamentali che intercorrono tra un prodotto artigianale, biologico e naturale e un articolo di tipo industriale.

Differenza tra un sapone bio artigianale e un sapone industriale torna al menu

Il sapone ha come scopo primario la detersione, che sia di un corpo, di un vestito o di un oggetto. Soprattutto nella cura della propria persona, è quanto mai fondamentale prestare attenzione a quale tipologia di sapone decidiamo di applicare sul nostro corpo, valutandone i diversi aspetti: ciò che differenzia infatti un sapone di tipo artigianale e un sapone di tipo industriale è la tipologia di ingredienti impiegati per la sua composizione e la tecnica di lavorazione impiegata. È opportuno precisare che nella creazione di un sapone, in entrambi in casi, ricorrono 3 ingredienti principali: l’impiego di grassi, la soda caustica e un liquido (acqua generalmente). Partiamo subito dalla prima differenza, la tipologia di grassi utilizzata e dunque la loro qualità: nei prodotti industriali spesso viene utilizzato olio di palma in trucioli o grassi di scarto dell’industria alimentare, mentre nei saponi realizzati artigianalmente viene utilizzato l’olio d’oliva. Una peculiarità dei prodotti realizzati artigianalmente è quella di affidarsi alle materie prime offerte dal territorio, in alcuni casi provenienti da agricoltura biologica. E l’importanza sta proprio in questo: un prodotto cosmetico bio, come un sapone per l’appunto, non può contenere al suo interno sostanze nocive come siliconi e derivati siliconici, ingredienti che provengono da coltivazioni OGM, PEG e PPG, Propilene Glicole, sostanze di origine petrolchimica, coloranti di origine sintetica. Sono dunque prodotti amici della nostra pelle e dell’ambiente. I saponi industriali devono invece rispondere a logiche di produttività ben precise che mirano alla conservazione del prodotto e alla massima resa nella velocità di realizzazione. Avranno necessità di impiegare conservanti e stabilizzanti e non potranno osservare tempistiche di stagionatura che rendono invece un sapone degno della propria definizione. Ma vi siete mai chiesti come si realizza un sapone? Forse qualcuno di voi ha avuto l’incredibile privilegio di aver osservato le sapienti mani di una nonna o di una mamma lavorare il sapone e dare vita a quel panetto profumato e nutriente. Se così non fosse, ecco quali sono le tecniche utilizzate per la sua creazione.

Metodo di lavorazione: a caldo e a freddo torna al menu

Esistono due approcci nella lavorazione di un sapone: il metodo a caldo e il metodo a freddo. La lavorazione a freddo non prevede l’impiego di fonti di calore esterne ma sfrutta quello prodotto naturalmente nella reazione tra soda caustica e grassi. Ciò permette di preservare al meglio tutte le proprietà delle materie e degli olii impiegati nella sua creazione. La glicerina inoltre si forma naturalmente e permetterà alla pelle di essere più morbida e levigata. La lavorazione a caldo prevede invece l’utilizzo di una fonte di calore esterna come un fornello o un pentolino per la cottura a bagnomaria. Utilizzando il calore si rischia di andare ad alterare le proprietà delle sostanze impiegate producendo un sapone con una minor quantità di principi attivi vegetali.

Qualsiasi siano le vostre preferenze o le vostre necessità per la cura della vostra pelle, risulta evidente come il sapone lavorato artigianalmente con prodotti bio o naturali sia preferibile a un sapone prodotto con metodologie e sostanze più artificiali.

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