Vini rossi di Sardegna, quali scegliere e come abbinarli

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Di regione in regione, il nostro viaggio alla scoperta del panorama vitivinicolo italiano prosegue spostandoci questa volta lungo una delle isole più belle e selvagge del nostro bel Paese.

Stiamo parlando della Sardegna, più volte citata dal sommo cantautore Fabrizio De André che tanto amava questa terra al punto di costruire a Tempio Pausania il suo rifugio in mezzo alla natura:

“La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso.”

Ed è la Sardegna ad accogliere la tradizione vitivinicola più antica con una produzione di circa 800 mila ettolitri di vino su una superficie vitata di 40 mila ettari. Fu proprio grazie alle invasioni perpetrate nell’isola che il popolo sardo apprese l’arte del vino, a partire dai Fenici, i Romani, fino agli Spagnoli. L’uva Cannonau, ad esempio, è stata inserita nel territorio proprio dal popolo spagnolo.

In Sardegna riscontriamo 18 vini DOC e 1 DOCG (ricordiamo che l’acronimo DOC sta per Denominazione di Origine Controllata mentre DOCG Denominazione di Origine Controllata e Garantita)  tra cui Alghero,  Arborea,  Giro' di Cagliari, Malvasia di Bos, Moscato di Sorso e Sennori, Vermentino di Gallura (DOCG), Vermentino di Sardegna etc.

A fronte di uno sviluppo del mercato vitivinicolo estero,  è importante sottolineare che la Sardegna vanta vitigni autoctoni che producono vini di ottima qualità e che solo in questa terra hanno trovato il proprio habitat naturale.

Ma scopriamo insieme quali sono i vini rossi più rinomati della Sardegna.

Vini rossi sardi torna al menu

Tra i rossi di Sardegna più noti possiamo annoverare:

 

·         Cannonau: forse il rosso più importante della regione, è un vino caldo e corposo, esalta le tipicità della macchia mediterranea. Ideale con i secondi di carne, tra cui l’agnello allo spiedo sardo.

·         Nepente di Oliena: Note fruttate di piccoli frutti rossi e ciliegia si intrecciano con quelle floreali di rosa e viola. Sfumature di speziato e vanigliato si distinguono sul finale. In bocca è pieno e strutturato.

·         Alghero rosso: dal colore rosso rubino, al palato ha un gusto secco, corposo e poco tannico

·         Mandrolisai rosso: Intenso e fruttato, si abbina alla perfezione con cacciagione, carni rosse, carni arrosto e pecorino dop stagionato.

·         Arborea Sangiovese rosso: asciutto, fresco, morbido e aromatico, è l’abbinamento ideale a formaggi semi-duri e stufato di fave e suino

·         Bovale Sardo: questo vitigno dà origine a un vino dal colore rubino carico con evidenti riflessi violacei.

Il Cannonau, principe della tradizione nel matrimonio d’amore con i Culurgionis torna al menu

Il Cannonau, uno dei principi rossi di Sardegna, oltre ad abbinarsi divinamente a secondi di carne esalta con carattere anche i primi della tradizione sarda, tra cui gli amatissimi Culurgionis.

Oggi vi riportiamo la ricetta di questo squisito piatto sardo del blog Giallo Zafferano!

 

Culurgionis d'Ogliastra

 

Ingredienti per 60 culurgiones:

Farina 00 300 g

Acqua 290 g

Semola di grano duro rimacinata 200 g

Olio extravergine d'oliva circa 15 g

Sale fino q.b.

 

Per il ripieno:

Patate a pasta gialla 1 kg

Pecorino sardo 100 g

Olio extravergine d'oliva 80 g

Aglio 1 spicchio

Menta 14 foglie

Sale fino q.b.

Pepe nero q.b.

 

Per condire:

Passata di pomodoro 500 g

Olio extravergine d'oliva 30

Basilico 3 foglie

Aglio 1 spicchio

Sale fino q.b.

 

Iniziate dal ripieno: per prima cosa realizzerete un olio aromatizzato mettendo in infusione uno spicchio d’aglio sbucciato nell’olio lasciandolo in infusione dalle 8 ore a una notte intera.

Lessate le patate e poi schiacciatele lasciandole raffreddare completamente: aggiungete il pecorino sardo grattugiato e le foglioline di menta tritate, mescolate il tutto e aggiustate di sale, di pepe. Unite infine l’olio aromatizzato all’aglio. Dopo aver bene amalgamato il composto, copritelo con pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per tutta la notte.

Ed ora dedichiamoci alla pasta! Versate in un recipiente la farina 00 e la semola, poi unite 15 g di olio e l’acqua a temperatura ambiente e impastate brevemente con una forchetta.

Trasferite poi il composto su una spianatoia e impastatelo per 3 minuti fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. Copritelo con pellicola trasparente e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per 30 minuti. sistemate il panetto in una macchina per tirare la pasta; potreste anche dividerlo, l’importante è che lo copriate con pellicola trasparente per non far seccare la pasta. La pasta andrà tirata dallo spessore più largo fino al penultimo, quindi di volta in volta aggiungete un pizzico di farina per non far attaccare l’impasto ai rulli della macchina. Potrebbe capitare che l’impasto assuma delle forme poco lineari: potrete pareggiarlo ripiegando i lembi verso il centro e rimettendo la sfoglia nella macchina per tirare la pasta; in questo modo avrete un rettangolo dalla forma esatta. Mano a mano, dividete la sfoglia in rettangoli di pasta più piccoli e infine con un coppa pasta largo 9 centimetri formate dei dischetti.

La tecnica: prendete un dischetto tra pollice e indice, nel mezzo posizionate l’impasto di patate che avrete ripreso dal frigo, pigiate delicatamente in modo da appiattire leggermente il composto e pinzate la base.  Dopodiché dovrete pizzicare con le dita raccogliendo l’estremità e portandola prima da un lato e poi dall’altra fino a chiudere l’altra estremità ottenendo così la classica chiusura a spiga. Continuate così con tutti gli altri dischi e fino ad avere tutti i vostri culurgionis d’Ogliastra pronti da cuocere.

La Cottura

Versate lo spicchio d’aglio sbucciato in una padella con dell’olio e lasciatelo insaporire qualche minuto, dopodiché versate la passata di pomodoro, aggiungete sale, pepe e profumate con qualche fogliolina di basilico fresco. Eliminate l’aglio dopo circa 30 minuti di cottura.

Cuocete i culurgionis, pochi alla volta, in acqua bollente e salata: ci vorranno circa 5-6 minuti e poi quando saliranno a galla potrete scolarli impiattandoli e guarnendoli con un po’ di sugo e qualche fogliolina di basilico.

Non resta che abbinare un buon calice di Cannonau e il gioco è fatto! Buon appetito!

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